Voci di Settore #10 – Affrontare il rischio dalla retorica all’azione.
La logistica dopo il COVID-19 è cambiata? Si è discusso molto di cambiamenti, eppure se ne sono visti davvero pochi. Un argomento strettamente legato alla gestione del rischio. Perché? Ne parliamo con Marco Mazzarino, professore presso IUAV e Venice International School, nonchè co-fondatore di Bestever Supply Chain.
Rethinking “Just-in-Time”: Gestione del rischio
Prima della pandemia, si parlava di un’economia globale tendenzialmente “just-in-time“, con una riduzione delle scorte e una maggiore dipendenza dalla tempestività degli approvvigionamenti. Tuttavia, questa narrazione non era universale e dipendeva ampiamente dal settore industriale considerato. La crisi pandemica ha rivelato la natura rischiosa di tale approccio, portando alla ribalta la necessità di un efficace risk management e di una riconfigurazione delle catene di approvvigionamento per adattarsi a questo nuovo scenario.
In effetti, il concetto di rischio si è rivelato centrale in un mondo sconvolto dalla crisi. Le aziende hanno dovuto confrontarsi con la realtà di flussi globali interrotti e con la necessità di ripensare le proprie strategie per garantire la resilienza operativa. È così emersa la consapevolezza che diversificare è fondamentale per affrontare efficacemente il rischio: dalle fonti di approvvigionamento alla distribuzione geografica dei magazzini, fino alla gestione delle scorte.
Resilienza operativa e sostenibilità
Tuttavia, è importante riconoscere che la ricerca della resilienza può comportare anche un aumento dell’utilizzo delle risorse e dei costi operativi. Aumentare il numero di fornitori o avere magazzini dispersi comporta inevitabilmente una maggiore richiesta di risorse e una conseguente contraddizione con gli obiettivi di sostenibilità aziendale. Inoltre, l’adozione di misure di diversificazione implica un riequilibrio delle risorse finanziarie, poiché affrontare il rischio richiede investimenti significativi.
Adattarsi ai cambiamenti nelle abitudini di consumo: Impatto sulla gestione del rischio
Un esempio tangibile di queste dinamiche si è manifestato durante il picco della pandemia, quando la domanda dei consumatori ha subito un’improvvisa e massiccia variazione. Se da un lato ci sono stati scaffali vuoti nei supermercati, dall’altro ciò non è necessariamente indicativo di problemi nell’organizzazione del trasporto. La domanda irregolare è stata una conseguenza diretta dei cambiamenti nelle abitudini di consumo, piuttosto che di una carenza nella logistica di approvvigionamento.
In conclusione, il panorama della logistica dopo il COVID è entrato in una nuova fase, caratterizzata da una maggiore consapevolezza dei rischi e dalla necessità di essere resilienti. Le aziende si trovano di fronte alla sfida di rivedere e adeguare le proprie strategie al fine di assicurare la continuità delle operazioni in contesti sempre più complessi e incerti. Tuttavia, la resilienza comporta dei costi. La questione cruciale è chi li debba sopportare e questo dipenderà dalla disponibilità delle imprese ad investire per gestire i rischi.
Voci di Settore è l’approfondimento dove esploriamo le tendenze nel mondo della logistica, in modo semplice e chiaro. Se vuoi saperne di più sul progetto leggi qui. È anche un format video, che puoi visualizzare su tutti i nostri canali social.
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con il Dr. Marco Mazzarino , Professore presso Università Iuav di Venezia e Venice International University , nonché co-founder di Bestever Supplychain ➡️ Trovi i contenuti sottoforma di video pillole anche qui e qui 📹
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